Il cielo accecato
dalla luna
dove onde vorticose
tempestano astri
lontani
mute parole pronuncia
in solitudine immota
ed aspro silenzio
sconforta
Il cielo accecato
dalla luna
dove onde vorticose
tempestano astri
lontani
mute parole pronuncia
in solitudine immota
ed aspro silenzio
sconforta
Amo guardare i tuoi occhi smarriti
e l’anima tua solitaria,
i sorrisi rubati e gli sguardi furtivi
come la solitudine degli alberi di città,
il vento li sferza e ne stronca le radici.
Amo le creature che barcollano
e crollano subito al primo dolore
la debolezza le uccide senza umiltà.
Di te mi attrae il tuo dolce infierire
come soave ossessione di affetti,
come l’alba fievole e scolorita
che della tua fuga trascina il ricordo ,
in un dormiveglia incantato e balordo
che ogni notte rincorro in sogni spezzati
che un giorno m’infiamma
e l’altro mi atterra.
Conquista e sgomento tu sei
e intrigo beffardo o rimpianto bugiardo
o sogno molesto o amore maldestro.
Purtroppo m’inganna il mio cuore
ogni volta che un sorriso
m’illude d’amore,
e quando ti volti, m’insulti e deriso
mi cacci con arte e perfido umore,
lo so che tu fingi e ti piace giocare,
per questo ti amo e… ti dono il mio cuore.